L’importante è partecipare. La politica spagnola che usa Second Life.

Chi l’ha detto che la campagna spagnola del 27 maggio prossimo è meno tecnologica di quella degli altri paesi?
Non è così: e ora sconfina nel mondo virtuale di Second Life.

Paloma Sainz su Second Life

E’ tutta colpa di Paloma Sainz, la prima ad esplorare la possibilità di fare campagna nel metamondo tridimensionale. Candidata a sindaco del PSOE di Oviedo, sostiene che Second Life è un luogo destinato a diffondere non solo i progetti e le idee del gruppo politico ma anche a promuovere la città di Oviedo.

Maggiormente curato è stato invece l’ingresso nel mondo virtuale del coordinatore generale di Izquierda Unida, Gaspar Llamazares. Il copyright dell’idea è stata del responsabile della comunicazione elettorale del partito Josè Mendi. Il 13 maggio scorso, dalla sede federale di Madrid e contestualmente al mondo reale, è stato realizzato il primo meeting virtuale in SL presentando così il suo Avatar e il suo scenario situato nell’isola di Ibiza. Secondo fonti di partito al meeting hanno partecipato oltre 80 avatar.

Seguendo una ricerca condotta dal Cocktail Analysis, il netaverso firmato Linden ha ormai raggiunto i 6 milioni di abitanti, il 3% dei quali risulta essere spagnolo. L’elettorato del mondo parallelo da “accalappiare” è per lo più maschile di 33 anni di media (65%), laureato (54%) e occupato (69%).

Opinione comune, comunque, è che le campagne elettorali non si avviano poche settimane dal voto come anche sostiene Daniel Ureña, socio-direttore di MAS Consulting Group: “una buona campagna si deve preparare con nove mesi di anticipo; in due settimane di campagna non si può vincere”.

E se vincere non si può, almeno partecipare, almeno nella seconda vita.

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